Il Memento Mori è una nota locuzione in lingua latina, ovvero "ricordati che devi morire" ampiamente pronunciata ancora oggi, magari in presenza di coloro che non mancano di vantare i propri successi.
La frase trae origine da una originale consuetudine tipica dell'antica Roma: quando un generale rientrava nella città dopo un trionfo bellico e sfilando nelle strade raccoglieva gli onori che gli venivano tributati dalla folla, correndo così il rischio di essere sopraffatto dalla superbia ed abbandonarsi a manie di grandezza. Per evitare che questo accadesse qualcuno, alle sue spalle (una persona umile come uno schiavo o servo), gli pronunciava la frase: "Respice post te. Hominem te memento" (traduzione: "Guarda dietro a te. Ricordati che sei un uomo"), come riporta lo scrittore Quinto Settimio Fiorente Tertulliano.
In seguito il Memento Mori si diffonde nella pittura cristiana della Controriforma nell'ambito della natura morta, un classico esempio potrebbe essere la raffigurazione di un teschio posizionato accanto a fiori o frutta, oppure oggetti che suggeriscono lo scorrere inesorabile del tempo (clessidre, moccoli di candela …ma anche orologi).
In Massoneria è particolarmente diffuso come simbolismo, proprio per ricordare l'atteggiamento da conservare, anche quando si siano raggiunti i più elevati Gradi di Conoscenza e Perfezione. L'essere sempre eterni Apprendisti, non solo dal punto di vista della curiosità e mentalità aperta, ma in particolare dal punto di vista dell'Umiltà - una virtù insostituibile, che spesso l'essere umano si dimentica di allenare.
Non ci dobbiamo scordare che ogni nostra vittoria è in realtà cosa effimera e transitoria a confronto con la Morte. Il Memento Mori è uno strumento di riflessione che aiuta a ricordare come l’idea stessa della vita non deve eccedere nelle cattive attitudini quali superbia ed avarizia.